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ELEONORA PERSICO: anche la poesia aiuta a capire e cambiare il mondo

Sposata con figlio, insegna alla scuola elementare di via del Calice nel quartiere popolare di Capanelle. Abita nell’hinterland romano a Ciampino. Eleonora Persico è impegnata da anni nel sociale per migliorare la condizione di vita del suo comune. Ha scritto e pubblicato diverse poesie, in libri di autori vari, che le hanno fatto vincere diversi premi e riconoscimenti. Presto uscirà il suo primo libro di poesie tutte scritte da lei, che già ha raccolto consensi e apprezzamenti dalla critica tanto da farle vincere il premio “ Salvatore Quasimodo”.

Perché la poesia? Solitamente la poesia non è molto amata ed apprezzata dai più.

La poesia ha un codice linguistico simpatico, basato sulla sintesi e riesce a trasmettere dei messaggi in maniera stringata ed immediata tale da potere essere, accompagnato anche da immagini suggestive, utilizzata nei social e quindi divenire un moderno mezzo di comunicazione, specie tra i giovani. La poesia riesce a dare una dimensione umana alle cose. Ragionando e poetizzando si mettono a fuoco le cose e con poche parole si coglie l’obiettivo, si riesce a trasmettere il messaggio e si possono trovare delle soluzioni, perché ci si sta ragionando sopra.

Quindi la poesia è qualcosa di coinvolgente che va oltre la propria sfera personale per arrivare a quella collettiva.

Intanto scrivere è sempre una necessità che ti viene da dentro e se poi questo impegno personale si coniuga con un senso di responsabilità anche sociale, inevitabilmente finisce con risvegliare le coscienze rendendole più sensibili a ciò che ci circonda. Un modo diverso di vedere e risolvere i problemi del nostro mondo.

Intendi dire che la poesia ha anche una funzione sociale?

Attraverso la poesia, con toni diversi, riesci sempre a trasmettere un messaggio. Un messaggio che fa sognare, che fa pensare e che spesso riesce a fare emergere tematiche e problematiche che forse prima non vedevi. Comunque offri uno spunto di riflessione e di sensibilizzazione verso alcuni problemi che sono poi quelli della nostra vita.

Tu com’è che diventi poetessa?

Io ho sempre scritto anche seppur molto timidamente. Andando avanti ho, con passione e dedizione, approfondito questo mondo. Studiando, con impegno, vita ed opere di tanti poeti. Gianni Rodari resta il mio punto di riferimento. Conoscenze che ho sempre cercato di trasmette anche attraverso il mio mestiere di insegnante. Lo stimolo, gia da bambina, mi è stato dato dalla lettura di Leopardi per poi riscoprirlo da grande. Quindi oggi ho osato, ho avuto il coraggio di uscire fuori e di farmi conoscere.

Poeti si nasce o può diventarci chiunque?

Credo che in ognuno si sia una vena poetica. Bisogna solo stimolarla ed educarla per puoi tirare fuori il proprio talento.

A breve uscirà un tuo libro di poesie. Tu sei mamma, hai una famiglia, un lavoro di maestra e un impegno nel sociale che già ti occupano molto, avrai sicuramente avuto difficoltà a scrivere questo libro?

Quando la motivazione e la passione sono forti si superano tutte le difficoltà. Trovi spazi e tempo. Io ho scritto anche in macchina ai semafori. Per questo mio libro sono stata presa principalmente da una motivazione molto forte. Quella verso la tematica degli emigranti. Ho scritto questo libro che ha vinto il premio ”S.Quasimodo” cercando di affrontare, nella mia ottica poetica, il grande tema dell’emigrazione. Ho frequentato il centro d’accoglienza di Ventimiglia, proprio per capire meglio questo enorme fenomeno del nostro tempo anche attraverso un confronto diretto.

L’uscita del tuo libro non sarà solo la realizzazione di un  proprio sogno, ma anche qualcosa che spera di essere utile, che possa aiutare il lettore a vivere ed interpretare  il mondo contemporaneo che lo circonda?

Questo libro nasce da una profonda sofferenza. Vedere la condizione degli emigranti oggi, vedere persone che muoiono, anche in maniera atroce, non bisogna considerarlo come fosse solo un problema loro, ma viverlo anche come un problema nostro. Io soffro e condivido con loro la sofferenza. Bisogna risolvere il problema oltre che per loro anche per noi e per i nostri figli che sono costretti a vedere ogni giorno atrocità umane che lasceranno un segno indelebile nella loro vita. La “poesia” serve anche a questo. Sei costretto a confrontarti con la “poesia” e a sviluppare un tuo pensiero autonomo. Una crescita interiore che serve.

L’essere poetessa come ti fa immaginare il futuro?

Il futuro è adesso. La vita deve essere costruita ogni giorno. La vita è qualcosa di splendido anche quando c’è la sofferenza. I problemi ci capitano perché siamo vivi. La “poesia” è vita, perché non muore mai e lascia comunque un segno che ti accompagnerà sempre. La “poesia” ti fa essere vivo dentro, ti stimola a non abbatterti mai, a rimboccarti le maniche e soprattutto a non rinunciare mai al diritto alla felicità.

Credi che il tuo libro avrà successo?

Non lo so! Spero solo che venga compreso. Spero che possa contribuire alla risoluzione della grande causa degli emigranti. Forse sarà solo una piccola goccia ma, tante gocce insieme formano un oceano.

*Atlantide Di Tommaso

Italiani bella gente

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