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LUCA CARRAI: quando l’etica incontra l’imprenditoria

Luca Carrai, un ragazzo di 29 anni, è CEO e founder di Ethicjobs, una start-up di sei persone nata due anni fa, che ha come obiettivo quello di valutare e certificare il benessere dei dipendenti e l’etica nelle organizzazioni. Prima di lanciarsi nell’imprenditoria, Luca ha fatto cose differenti! Ha avuto molte esperienze nel settore turistico, seguendo formazioni diverse: prima in Lettere e Filosofia, poi in Economia del Turismo e Management.

Quali sono le ragioni che ti hanno spinto a creare Ethicjobs? Perché l’etica e il benessere dei lavoratori, perché questa sensibilità?

La prima ragione è di livello macro: lavoriamo sempre di più e sempre peggio, ed a una buona parte dei lavoratori non piace il proprio lavoro. Oggi nel ventunesimo secolo, con tutte le conoscenze che abbiamo, non vedo perché non potremmo anche considerare l’idea di progresso a livello etico, per il benessere dell’uomo prima di tutto. L’etica è troppo importante. Un’altra ragione importante è di livello micro. Quando studiavo all’università ho avuto modo di lavorare in diversi contesti ed ho lasciato indietro tanta gente alla quale non piaceva lavorare. Nel periodo in cui ho lavorato in un ristorante ho conosciuto una donna che viveva con i suoi figli ed era molto infelice, lavorava tantissimo ed era sempre sofferente. Io, che ero ancora giovane e frequentavo l’università, sapevo che avevo ancora la possibilità di cambiare le cose per quanto mi riguardava, mentre lei, dal momento che era già avanti con l’età, non aveva tante possibilità di farlo.

Da lì è nata la mia sensibilità per il benessere dei lavoratori e per come dovrebbero essere trattati. Mi ha fatto molto pensare, e credevo che l’idea di un servizio che desse al consumatore le informazioni su come stanno i dipendenti nelle aziende (perché spesso non lo sappiamo)  sarebbe stata una buona cosa. Vorrei far entrare l’etica del lavoro nella scelta del consumatore, in modo che possa “votare col portafoglio”. Sono convinto che il cambiamento a livello macro (per esempio grazie ad nuovo approccio politico) non si farà senza considerare il livello micro.

Il percorso dall’implementazione dell’idea fino ad oggi immagino che sia stato con alti e bassi, hai incontrato delle difficoltà ? E invece, cosa sono le cose più belle che ti danno la forza di continuare l’avventura Ethicjobs ?

Sì, le difficoltà ci sono state ed ho conosciuto periodi di scoraggiamento perché in ogni cosa che si desidera fare, se ci si pensa, ci sono degli ostacoli, ma la difficoltà fa parte del cammino. Bisogna considerare la tanta burocrazia, il costo del lavoro, la difficoltà nel coinvolgere le persone o i clienti, l’ambiente che si ha intorno. Si vedono cose molto brutte nel mondo del lavoro ed è facile scoraggiarsi.

Però ci sono anche tante cose bellissime: il migliorare ogni giorno, il vedersi fare progressi quotidianamente, gli incontri con le persone che credono in te, i premi vinti, i clienti che non credevano nella riuscita ma che alla fine del processo sono contenti e ti ringraziano con il cuore quando vedono i risultati. Ci sono tantissime cose belle che fanno sì che ne valga la pena.

E il tuo team, com’è nato? Come si è costruita la tua squadra?

La maggior parte dei miei colleghi li ho conosciuti all’università, anche tramite un contest d’impresa: eravamo in competizione con altri imprenditori. Uno di loro si è innamorato dell’idea ed ha preferito lavorare con noi. L’università è stata fondamentale nel mio percorso ed ancora oggi è molto presente, ci aiutiamo a vicenda.

Se dovessi dare un consiglio ai giovani che hanno un progetto d’impresa, quale sarebbe?

Studiare tanto, essere formati, essere completi, non smettere mai di imparare, quest’avventura è una formazione continua. Circondarsi delle persone giuste, complementari che sanno cose che non sai, che ti insegnino delle cose. Bisogna avere gli stessi valori.

La cosa più importante però, è che bisogna avere una forte consapevolezza di sé, la consapevolezza del sapere da dove si viene, chi si è e dove si vuole andare, e non dimenticarlo mai. Bisogna avere mordente, tenere le energie vitali alte.  Nell’ intraprendere questo tipo di percorso si prendono schiaffoni forti, ma se uno è consapevole di quello che è, qualunque tipo di tempesta non lo porterà alla deriva.

*Florence Briot

Italiani bella gente

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