';
ROBERTO NAVARRA: senso civico ed impegno sociale per il quartiere

Roberto Navarra: Pensionato, due figli e due nipoti. Dirigente del Comitato di Quartiere del Villaggio Appio, ed dell’associazione “Decoro Villaggio Appio”. Un quartiere di nuova costruzione a ridosso della Via Tuscolana e di via Capannelle a Roma. Eletto con regolare consultazione  tra i cittadini e con il massimo dei consensi.

Come nasce questo tuo impegno per il quartiere? Essere pensionato aiuta?

La sensibilità verso la partecipazione democratica alla vita e dell’ambiente in cui vivi è insita in ognuno di noi. Si tratta solo di avere l’occasione per tirarla fuori. Ognuno nelle sue disponibilità. Certo avere più tempo a disposizione aiuta. Già prima ero impegnato con il comitato di quartiere. Oggi è senz’altro maggiore il tempo che gli dedico. Ho maggiore possibilità di verificare sul campo le varie problematiche, le contraddizioni e capirne la loro intensità.

Sappiamo che sono tante le iniziative che mettete in campo. Al primo punto rimane sempre quello di ampliare la partecipazione ed il coinvolgimento dei cittadini. Ma il quartiere risponde o, operate nell’indifferenza dei suoi abitanti?

In ogni organizzazione c’è sempre un “nucleo” che per varie ragioni è più impegnato degli altri. E’ questo “nucleo” di 4\5 persone che costantemente monitora il quartiere e le sue priorità. Individuate le priorità e le strategie d’intervento si passa al coinvolgimento di tutti i cittadini, che non ci hanno fatto mai mancare il loro sostegno.

Sicuramente non mancano problemi di bilancio?

No, o perlomeno oggi non sono un problema. Sono molti i cittadini del quartiere che non fanno mancare il loro contributo.  Anche coloro  che non partecipano alle nostre attività ma che comunque ci seguono, contribuisco alle nostre campagne di finanziamento. Quando operi in onestà, quando riesci a dare concretezza a certe battaglie, quando godi di fiducia, quando vinci perché i risultati si vedono la gente non si tira indietro. Ognuno secondo le proprie disponibilità. La fiducia della gente è la nostra forza maggiore.

Un quartiere modello, certamente tranquillo?

Diciamo che è abbastanza vivibile, senza grandi problemi. Forse, anche perché è di nuova costruzione. Ma, il suo monitoraggio deve essere costante e continuo. Siamo convinti che anche il nostro impegno in questo senso contribuisce al suo standard di vivibilità. Può bastare poco a trasformarlo in ghetto e nel migliore dei casi in “ dormitorio”.

Il senso civico di un cittadini è principalmente quello di non sporcare, non danneggiare e di tutelare  l’ambiente in cui si vive ma, di garantirne il mantenimento e il miglioramento  spetta principalmente alle amministrazioni civiche. Le istituzioni comunali e municipali vi sono vicine o avete dei problemi di rapporti?

Un rapporto difficile, spesso incrociamo muri di gomma. Poca sensibilità, tanta improvvisazione e scarsa professionalità. Nessun aiuto economico e tanto meno interventi di strutture e personale preposto. Come dicevo, tutto ciò che abbiamo (materiale e macchine per la pulizia è figlio di sottoscrizioni   tra i cittadini) ma soprattutto la nostra forza, che ci permette di andare avanti, sono i tanti volontari ed il consenso dei cittadini.

I giovani?

Questo è un punto dolente: poca sensibilità e poca partecipazione. Dovrà essere uno dei nostri prossimi impegni. Non è stato sufficiente che come “Decoro Villaggi Appio” abbiamo ripristinato ed attrezzato un vecchio campo sportivo da tempo abbandonato.

I commercianti?

Alcuni si. Altri si preoccupano solo dell’area antistante il loro esercizio (e questo anche aiuta), altri sono resti e a volte respingenti.

Contribuire a rendere più vivibile e più bello il quartiere dove abiti ti gratifica anche dal punto di vista personale?

Assolutamente si, a tutti piace vivere in un quartiere decoroso ed il ritorno oltre che personale è anche collettivo e questo ti sprona ad andare avanti. Qui al Villaggio c’è uno stabile di 8 piani, adibito a residenza provvisoria di chi è in attesa di altra assegnazione. Molti sono extracomunitari. La loro integrazione è totale e la convivenza esemplare. Sono convinto che la nostra associazione “Decoro Villaggio Appio” con il suo fare abbia molto contribuito a questo traguardo di civiltà  oggi riconosciuto anche da quelli che erano più increduli e pieni di pregiudizi.

Sei contemporaneamente impegnato nel comitato di quartiere come vice presidente?

Il cdq è composto da 10 persone. Tutte nominate attraverso consultazione popolare. Già questo è indice di alta civiltà e democrazia. Le problematiche qui sono più ampie e complesse. Spesso viaggiano di pari passi con quelle dei quartieri limitrofi con cui stiamo sempre in stretti rapporti e per alcune agiamo uniti. Primo fra tutti il problema della viabilità e dei mezzi di trasporti pubblici. L’Atac vuole ridimensionare le corse dell’unica linea che ci collega con il circondario, in particolare con la linea della metropolitana A. E’ una dura battaglia ma siamo convinti che le nostre ragioni prevarranno.

Il rapporto con il comune, specie per Ama, e Agenzia per la Mobilità?

Noi monitoriamo costantemente l’operato della AMA, sempre pronti a segnalare alcune distorsioni del servizio come pure quello del comportamento poco corretto dei cittadini. Stiamo avviando una vera campagna di sensibilità per incrementare la raccolta differenziata. Qui felicemente  registriamo un forte consenso da parte dei cittadini. Altro allarme è la viabilità che con l’arrivo di nuove attività economiche crea non pochi problemi specie per la  sicurezza agli incroci. Ed è proprio qui che occorre l’intervento delle istituzioni. Anche con un semplice semaforo.

Questo tuo, vostro, pieno impegno sociale credi che sia utile esportarlo in altre realtà urbane che forse vivono in condizioni più precarie e dove l’assenza di comitati di quartiere non solo non contribuisce a migliorarle ma rischia di peggiorarle?

Sicuramente è una esperienza da esportare. Già l’intesa tra il nostro cdq e quello dei quartieri vicini ci ha permesso di elaborare un piano trasporti per l’intero quadrante che abbiamo sottoposto alla agenzia della mobilità di Roma.

Torniamo a Te. Questo tuo impegno costante in queste strutture di base richiede molto tempo, e spesso rischia di far passare in secondo piano gli altri tuoi interessi oltre all’attenzione per la famiglia?

Non toglie nulla agli altri miei hobby e soprattutto alla mia famiglia, perché quello che facciamo è anche per lei, per creare le condizioni per farla vivere meglio nel proprio quartiere. Credo che tutti ne guadagnano. Io, famiglia e amici.

Credi che le istituzioni dovrebbero dare più attenzione a queste realtà democratiche territoriali ed aiutarle e non come spesso accade trattarle con indifferenza ed ostilità?

Assolutamente d’accordo. In fondo il nostro sistema democratico si regge anche su queste organizzazioni e forme di democrazia diretta.

Roberto Navarra, un altro esempio di Italiani Bella Gente.

 

Red 

Italiani bella gente

Related posts
Leave a reply